
L’EVOLUZIONE DEGLI ALTOPARLANTI DI SONUS FABER RACCONTATA DA PAOLO TEZZON, R&D MANAGER
MIDRANGE E MIDWOOFER
“…Assunto che il nostro obiettivo finale è il raggiungimento di una riproduzione del suono che sia la più naturale possibile, dopo anni di infaticabili sperimentazioni (condotte testando ogni possibile soluzione e senza lasciarci condizionare dai vari “trend” che, periodicamente, si succedono in Hi-Fi) siamo giunti alla conclusione che solo usando diaframmi basati su materiali naturali è possibile ottenere un suono altrettanto naturale.
Ecco perché scegliamo la polpa di cellulosa come ingrediente di base ogniqualvolta ci accingiamo a progettare un nuovo cono che sia destinato a riprodurre la gamma media. Stabilito questo punto di partenza, il processo di ricerca tecnica ci ha permesso di comprendere due ulteriori aspetti salienti.
Il primo è che il processo di produzione del cono ha un impatto enorme sul suono e, in particolare, la tecnica di asciugatura ad aria fornisce risultati migliori in termini di naturalezza timbrica.
Il secondo è che l’aggiunta di fibre naturali al mix di cellulosa consente di equilibrare smorzamento e rigidità della membrana, affinando di molto il risultato, soprattutto in termini di trasparenza. Queste scoperte ci hanno condotto attraverso un percorso infinito di ricerche ed esperimenti, percorso che prosegue ancora oggi.
Spesso il tocco finale di un cono così concepito è uno speciale trattamento, rigorosamente eseguito a mano dai nostri abili artigiani e consistente in un mix di resine speciali, che permettono di ottenere uno smorzamento acustico ancor più ottimizzato. Naturalmente eseguiamo questo trattamento sul “lato oscuro” (= sul retro) del diaframma al fine di lasciare intatta la superficie emittente, così da preservare la massima trasparenza e lasciar fluire anche i più piccoli dettagli della riproduzione musicale.”
WOOFER E SUBWOOFER
“…il diaframma ideale per una riproduzione specializzata delle basse frequenze è costituito da una membrana che sia estremamente rigida ma al tempo stesso estremamente leggera.
Appare chiaro fin da subito che la carta, il nostro materiale per eccellenza dedicato ai coni coinvolti (o interamente preposti) alla riproduzione delle medie frequenze, non è abbastanza rigida per spostare masse d’aria in modo efficace e quindi per riprodurre in modo ottimale le basse frequenze.
Questo è il centro nevralgico dei ragionamenti che ci hanno portato ad “andare oltre” ed il risultato è che siamo stati tra i primi a utilizzare la cosiddetta “costruzione a sandwich”, che vede il cono costituito da una combinazione di due lamine sottilissime, una interna ed una esterna, separate da uno strato di schiuma sintattica nel mezzo, a far da collante.
Quali sono i vantaggi? Mentre il cono di carta esterno si abbina perfettamente – dal punto di vista timbrico – al suono di un midrange, garantendoci grande coerenza sonora, la costruzione a sandwich con schiuma sintattica conferisce a tutta la membrana una straordinaria rigidità, ideale per garantire il “comportamento pistonico” di un woofer.
Se ci focalizziamo invece su un subwoofer la “costruzione a sandwich” rimane la soluzione appropriata, ma con alcune precisazioni: dobbiamo infatti tenere a mente che probabilmente si tratterà di un altoparlante dal diametro più grande o, quantomeno, il suo diaframma sarà comunque sottoposto alla massima sollecitazione meccanica. Inoltre il fatto che sia destinato unicamente a riprodurre le bassissime frequenze ci dice che la coerenza timbrica con la gamma media non rappresenta più un problema. Date le circostanze usare per le lamine esterne la fibra di carbonio (Nano-carbon nel nostro caso) al posto della polpa di cellulosa ci mette al riparo da ogni rischio di deformazione meccanica, garantendoci al contempo ragionevole leggerezza.”